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Il lavoro di censimento delle gipsoteche piemontesi è stato pensato nell’ambito del progetto Gipsoteche in penombra: il patrimonio piemontese (ottobre 2013) a cura della Regione Piemonte (Gian Luca Kannès) in collaborazione con ARTECO e la Soprintendenza dei Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte (Walter Canavesio).

Il Piemonte è stato, negli ultimi decenni del Novecento, una delle prime regioni ad affrontare in modo organico la questione del recupero e della valorizzazione delle gipsoteche presenti sul proprio territorio. Concluso il riallestimento di quelle già musealizzate (Giulio Monteverde a Bistagno; Pietro Della Vedova a Rima San Giuseppe; Paul Troubetzkoy a Verbania; Davide Calandra a Savigliano; Leonardo Bistolfi a Casale Monferrato)  è sembrato opportuno confrontarsi con il problema dei fondi non ancora confluiti in musei o, comunque, tuttora non compiutamente esposti e resi noti al pubblico.

È stata promossa una giornata di studi e ARTECO si è occupata preliminarmente di un primo censimento dei lasciti di gessi e modelli provenienti da studi e laboratori di artisti operanti in Piemonte tra Ottocento e primi del Novecento: un patrimonio che sta assumendo crescente importanza, alla luce del nuovo impulso dato in tempi recenti agli studi sulla scultura di quel periodo, ma che attende ancora per molti versi una sistemazione critica. Il lavoro è stato condotto nella consapevolezza che una ricognizione dei materiali ancora presenti sul territorio sia il primo passo da compiere per avviare un processo di studio e di riscoperta critica degli scultori piemontesi attivi tra fine ‘800 e inizio ‘900 e ancora poco conosciuti. Si è tentato dunque non solo di dare testimonianza dell’esistenza stessa dei fondi, ma anche di reperire tutte le informazioni utili a restituirne i tratti distintivi.

La ricerca si è avvalsa dell’utilizzo di una scheda di censimento, creata ad hoc, nella quale sono stati indicati i referenti del lascito, la consistenza del fondo, la descrizione del luogo, lo stato di conservazione delle opere una breve scheda biografica e bibliografica utile a contestualizzare i vari percorsi artistici.

Si è realizzata una pubblicazione, intesa come breve compendio del lavoro svolto, al fine di fornire un supporto visivo ed uno strumento di primo orientamento rispetto all’esistenza di un’ampia gamma di materiali eterogenei, tanto per la specifica funzione assunta all’interno del processo di realizzazione dell’opera plastica, quanto per lo stato di conservazione e il contesto di riferimento:
A. Pellino, B. Zanelli (ARTECO), a cura di, Gipsoteche in penombra. Il patrimonio piemontese, Torino 2013