Curatorship Education

Visto due volte è la mostra personale, presentata a Barriera, di Giulio Squillacciotti, artista invitato da ARTECO in una residenza che è stata parte integrante del lavoro di studio e ricerca condotto negli archivi di arte irregolare – storicamente definita come Art brut e più di recente Outsider art – del progetto Mai Visti e Altre Storie. Squillacciotti ha condotto una riflessione sul lavoro di schedatura delle opere d’arte avviato da ARTECO nel tentativo di dissodare terreni ancora poco noti della ricerca storico-artistica, a partire dalle sue fonti primarie e rivelandone il potenziale narrativo che nel suo farsi assume declinazioni talvolta inattese e non necessariamente lineari.

Durante la residenza Squillacciotti si è concentrato in modo particolare su tre archivi a cui ha avuto accesso – il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università degli Studi di Torino, quello di opere realizzate nell’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno (oggi ASL TO3) e l’Archivio Mai Visti della Città di Torino – intesi come involucri di un’alterità che tutto contiene e capace di assorbire la stessa presenza umana in un insieme indistinto di micro-storie e valori simbolici, estratti per poi essere ricombinati in maniera del tutto arbitraria e fittizia nelle opere video e negli apparati scenografici presenti in mostra. Per la realizzazione di opere video, nel corso della residenza, l’artista ha coinvolto una classe di studenti del Liceo Artistico Renato Cottini già impegnata, attraverso un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, in un percorso educativo a cura di ARTECO con obiettivi specifici legati all’acquisizione di competenze sulla schedatura e digitalizzazione dell’arte irregolare.
Il lavoro di Squillacciotti si focalizza sull’analisi degli apici culturali di certi fenomeni, sulle loro narrazioni e sulla possibile reinvenzione degli stessi in altri contesti, fondendo insieme elementi fittizi e fatti storici. Conduce ricerche che tendono a rivisitare la storia, o le storie, creandone di nuove da prospettive soggettive in cui narrativa e cultura popolare si fondono attraverso un sistema di significati multi-strato, formalmente tradotti in film, documentari, talk e performance.

Alcune delle opere prodotte nel corso della residenza sono state successivamente esposte nell’ambito di mostre collettive rilevanti nel panorama dell’arte contemporanea italiana e selezionate come vincitrici nell’ambito di premi internazionali. Scenografia per monologo, 2017 è stata inserita all’interno della sezione di Artissima 2017 Deposito d’Arte Italiana Presente curata da Ilaria Bonacossa e Vittoria Martini, un progetto speciale che ha ospitato prestiti dalle istituzioni piemontesi e opere provenienti delle gallerie presenti in fiera, riconoscendo loro il ruolo di spicco che hanno avuto e hanno nella produzione della storia dell’arte contemporanea nel nostro paese. Squillacciotti è risultato, inoltre, vincitore della dodicesima edizione del Talent Prize, il premio internazionale di arti visive organizzato da InsideArt con la scultura Note sopra le virtù – Materiali per un monologo mai andato in scena, realizzata a seguito della residenza torinese. Dal 22 Giugno 2018 al 6 Gennaio 2019, un’opera prodotta nel corso della residenza è stata inoltre esposta nell’ambito della mostra di apertura della programmazione espositiva del MAMbo sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi: That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, una mostra che ha presentato i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, esplorando differenti media e linguaggi.

La mostra è stata accompagnata da una serie di incontri, intesi come momenti di avvicinamento del pubblico al lavoro dell’artista:

. 5 Novembre 2017 | meeting point ARTISSIMA Torino  

Talk L’archivio come deposito vivo [Giulio Squillacciotti in dialogo con Vittoria Martini (storica  dell’arte  e curatrice), Annalisa Pellino e Beatrice Zanelli (storiche dell’arte e curatrici, ARTECO)] volto ad esplicitare la natura della collaborazione fra l’artista e ARTECO in occasione della residenza concepita nell’ambito del progetto Mai Visti.

. 26 agosto 2017 | Il Piccolo Cinema Torino | nell’ambito di TOdays Festival

Proiezione del documentario RMHC – 1989/1999 Hardcore a Roma di Giulio Squillacciotti, sulla scena hardcore romana. Cosa spinse dei ragazzi romani, tra la metà degli anni ’80 e la fine dei ’90, ad organizzare, in maniera spontanea, un movimento legato alla musica Hardcore e Punk americana per farne una nuova tradizione locale?

. 29 maggio 2017 Collecting People | Tram Diogene Torino

Studio visit dell’artista presso Progetto Diogene, nato dall’incontro e dalla collaborazione di artisti che lavorano insieme alla costruzione di un luogo di riflessione, di ascolto e di scambio intorno ai temi e sulle modalità della pratica artistica contemporanea.

. 18 maggio 2017 | Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino

Talk Progredire attraverso il Disapprendimento dedicato agli studenti dell’Accademia in dialogo con Maria Teresa Roberto (storica e critica d’arte e docente). Considerare l’archivio come deposito vivo. Un confronto tra ricerca storica e pratiche artistiche contemporanee sulle collezioni del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, dell’ex OP di Collegno e dell’Atelier La Galleria.

Visto due volte is the solo show, presented at Barriera, of Giulio Squillacciotti, the artist invited by ARTECO to a residency which formed an integral part of the work of study and research carried out in the archives of Outsider Art – historically defined as Art Brut or Arte Irregolare in Italian – of the project Mai Visti e Altre Storie. Squillacciotti carried out a reflection on the documentation process of the works of art undertaken by ARTECO in the attempt to break paths across territories still largely unknown in historical-artistic research, starting from its primary sources and revealing its narrative potential which, in its development, at times takes on unexpected and not necessarily linear declinations.

During the residency, Squillacciotti focused in particular on three archives to which he was given access – that of the Museum of Anthropology and Ethnography of the University of Turin, that of the works produced in the ex-Psychiatric Hospital of Collegno (today ASL TO3) and the ‘Mai Visti’ Archive of Turin City Council – viewed as containers of an otherness that envelops everything, capable of absorbing human presence itself in a seamless ensemble of micro-stories and symbolic values, extracted only to then be recombined in an entirely arbitrary and fictitious fashion in the video works and the scenographic setups featured in the show. For the creation of his video works, over the course of the residency, the artist involved a class of students from the Renato Cottini Artistic Lyceum who – through a work-school sandwich project – were already involved in an educational programme curated by ARTECO with specific aims linked to the acquisition of skills on the documentation and digitalisation of Outsider Art.

Squillacciotti’s work focuses on the analysis of the cultural highpoints of certain phenomena, on their narratives and on their possible reinvention in other contexts, bringing together fictitious elements and historical facts. He carries out research which tends to reappraise history or stories, coming up with new ones from subjective perspectives in which narrative and popular culture merge together through a system of multi-layered meanings, formally translated into films, documentaries, talks and performances.

Some of the works produced over the course of the residency were then displayed as part of relevant group shows within the panorama of contemporary Italian art and selected as winnings works at international awards. Scenografia per monologo (2017) was included in the section of Artissima 2017 titled Deposito d’Arte Italiana Presente curated by Ilaria Bonacossa and Vittoria Martini: a special project which hosted loans from Piedmontese institutions and works from the galleries present in the fair, attributing the leading role to them in the history of contemporary art in our country. What’s more, Squillacciotti was the winner of the twelfth edition of the Talent Prize, the international visual arts award organised by InsideArt, with the sculpture Note sopra le virtù – Materiali per un monologo mai andato in scena, produced in the wake of the Turin residency. Furthermore, from 22 June 2018 to 6 January 2019, a work produced over the course of the residency was displayed as part of the opening show of the exhibition programming of the MAMbo under the artistic direction of Lorenzo Balbi: That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, an exhibition featuring the works of 56 artists and collectives born post-1980, exploring various media and languages.

The exhibition was accompanied by a series of meetings, viewed as moments in which the public could come closer to the works of the artists.